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1.1 Un conflitto morale

Queste pagine trattano di quel conflitto tra donne e uomini che, nato nell’Ottocento, si è sviluppato in Occidente nella seconda metà del XX Secolo e che porta il nome di ‘guerra dei sessi’, locuzione che, con la sua enfasi minimizzante, vorrebbe segnalare meno di quel che dice per tema di evocare di più di quel che in effetti è, per paura che quell’espressione tanto forte descriva troppo crudamente lo stato dei rapporti tra le due parti del mondo. Prudenza giustificata giacché se di guerra si trattasse, vorrebbe dire che quei due, che sempre pensiamo amici e più che amici amanti, sono diventati nemici e che è accaduto proprio ciò che non sarebbe mai dovuto accadere. 
Guerra? E’ in questi termini che si può definire quel che sta avvenendo? E se di guerra si tratta da dove trae origine, come viene combattuta, chi l’ha innescata, chi potrà vincerla, come e quando potrà finire? 

Senza cercare in alcun modo e senza neppure fingere un’oggettività che non può esistere, tratteggeremo i termini di questo conflitto dal punto di vista maschile usando quelle parole la cui assenza pressoché universale già dice qualcosa sulla natura dello scontro. Emerge così uno sconcertante dilemma perché si sente che le parole degli uomini non hanno un luogo preciso nel quale collocarsi, un contesto che le renda significative e questo accade proprio perché essi non hanno ancora incominciato a parlare. Non esiste uno sfondo sul quale possano stagliarsi e perciò, attese o temute che siano, quelle parole fluttuano nel vuoto e sfumano nell’insensato. E’ un circolo vizioso giacché non si può parlare se non esiste quel contesto che può però essere creato solamente dalle parole precedenti, dai racconti trascorsi, e quando questi mancano, come in questo frangente, manca la lavagna sulla quale tracciare un qualche segno comprensibile. Nondimeno, senza alternative, benché privi di lavagna incominciamo a scrivere, a tracciare quei primi segni scrutando l’altra faccia di una mai raccontata, eppur possibile, verità. 

In questa stagione ci troviamo di fronte a fatti così sorprendenti, ad avvenimenti tanto inverosimili e sconcertanti che quella verità possibile sembrerà spesso inattendibile, talvolta assurda e tale da lasciarci stupefatti e allibiti. Ci attendono eccentriche conclusioni e vertiginosi paradossi perché quel che accade non solo è senza precedenti, non solo non è mai stato visto ma non è mai stato lontanamente immaginato dal più stravagante degli utopisti né sognato dal più invasato dei profeti.

1 commenti:

Icarus.10 ha detto...

Un grazie a Rino per questo suo lavoro, QMDT, che ha smascherato e demistificato la "grande narrazione femminista". Complimenti anche a chi ha ideato questo sito.

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