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2.3.14 Suicidio

Anche il suicidio non è considerato una buona cosa ed anche qui, come altrove e come sempre, le valutazioni possono andare in due direzioni opposte. Una parla dell’incapacità dei soggetti di reggere la vita, di superare quelle difficoltà che pure altri hanno vinto, di darsi un Senso, di sconfiggere i momenti bui, tutte cose che richiedono forza interiore, capacità di legare con la comunità, di interagire positivamente, di creare solide relazioni con il mondo e di dare una ragione alla vita che comunque merita di essere vissuta. L’altra parla delle cause esterne, delle difficoltà, degli impedimenti alla realizzazione delle proprie aspettative, delle difficoltà economiche e relazionali che vengono dalla società, dell’inumanità del sistema sociale e dei suoi valori, del disinteresse collettivo ai problemi dei singoli, dell’abbandono, del senso di inutilità trasmesso a coloro che non possono emergere, realizzare le loro aspettative. Cause profonde, prossime e remote, ne sono all’origine e deve essere così perché altrimenti vorrebbe dire che si imputa alla vittima la colpa dei suoi mali.

I suicidi maschili stanno nella proporzione da quattro a dieci contro uno rispetto a quelli femminili a seconda delle età e delle condizioni esistenziali.i Poiché si tratta di un male, se ne ricava sia che gli uomini sono incapaci di vivere sia che la società di timbro maschilista ne è responsabile. D’altra parte se la colpa non fosse degli uomini sarebbe delle donne, ma colpevoli di cosa, in che senso, per quale ragione? Riferendosi a quello femminile Antoinette Fouque lo definisce un flagello, ovviamente senza fare riferimento al fatto che esso è quattro volte inferiore a quello maschile, va da sé che di questa piaga sono responsabili gli uomini ed infatti quella femminista lo elenca tra i mali che il sistema maschilista infligge alle donne essendo inconcepibile che il loro suicidio sia imputabile ad esse. Ecco dunque che il cerchio si chiude ancora una volta: colpisca questo male gli uni o le altre la causa è sempre la stessa.


i Dieci a uno è il rapporto dei suicidi tra divorziati e divorziate, quattro contro uno nel complesso.

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