Top Slide Menu

2.7.4 La via dell’innocenza

La condizione di innocenza è irrinunciabile per il genere femminile perché gli garantisce quella superiorità morale che gli consente di giudicare e condannare il mondo. Per quanto attiene al passato quell’innocenza è fuori discussione, quanto al presente ed al futuro quella condizione non può essere perduta perché, secondo l’ideologia femminista ed il sentimento femminile universale, la causa del male risiede nella volontà di compierlo e dove questa volontà manchi il male non c’è. Come la cattiva volontà maschile è la causa del male femminile così la buona volontà delle donne esclude qualsiasi possibile male presente e futuro a danno degli uomini. L’intenzione di chi agisce decide degli effetti della sua azione, è questo il principio che rende le donne innocenti nel presente e tali le conserverà nel futuro. E’ solo nell’azzurro mondo del Logos che esistono cause ed effetti, errori e conseguenze non volute, nell’universo rosa invece ogni atto produce le conseguenze attese e nient’altro che quelle. Chi è orientato verso il mondo del cuore capisce le ragioni del cuore e non può ammettere che vi siano conseguenze non volute, effetti contrari ai suoi intendimenti, tali da chiamare in causa non lo scopo (che sta nel cuore) ma l’effetto che sta nel mondo e nel cosmo, non l’intenzione che è chiusa in me, ma la conseguenza che è al di fuori di me. Nello spazio del Logos abita la filosofia della causa mentre il cuore giudica in ben altro modo: poiché il mio scopo non è fare del male nessuno può affermare che io ne sia la causa. Questa è la certezza del cuore e qui sta la fonte della buona fede e dell’autoinnocenza femminile.

Nessuna donna ammetterà che il Grande Racconto di Salvezza femminile possa significare Grande Sentenza di Condanna del genere maschile, ipotesi che verrà anzi liquidata come delirante. Gli obiettivi del femminismo non prevedono né di rovesciare le parti né, tantomeno, di andare verso una sorta di vendetta millenaria, ma di creare per la prima volta e per sempre una condizione di pari dignità per tutti. Le cose che contano non sono le conseguenze delle parole e delle azioni ma le intenzioni, solo su queste le donne esigono di essere valutate e di che genere possono mai essere gli intendimenti di chicchessia se non lodevoli ed eccellenti? Se poi fossero meno che ottimi certo non verrebbero confessati come tali, perciò, quali essi siano, sempre gli uomini dovranno credere alle parole che esprimono le vere intenzioni femminili. Dunque, se anche agli uomini, o ad alcuni di essi soltanto, la GNF suona come racconto di condanna del loro Genere, questo non può essere imputato al femminismo ma al loro pregiudizio antifemminile.


0 commenti:

Posta un commento

I messaggi anonimi non verranno pubblicati.
Inserire Nome nell'apposito campo