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2.1.11 Cavalleria ed Effetto Titanic

Sul Titanic vi erano 2092 adulti di cui 425 donne, pari al 20,3 per cento, di esse scampò al disastro il 74,3 per cento contro il 20,2 degli uomini. Guardando da un altro pianeta si sarebbe tentati di pensare che esistano sulla terra due categorie distinte di umani, di ben diverso valore. Un simile eclatante fatto, sul quale regolarmente si glissa, è il risultato della combinazione di una componente naturale e di un fattore culturale. Il grido di aiuto femminile (al pari di quello infantile) si colloca in quella frequenza dei 3000 Hz che la voce maschile invece non può produrre e che evoca la risposta istintiva da parte degli uomini, l’ethos cavalleresco occidentale non fa che esaltare l’effetto di questa acquisizione filogenetica.23 Due fattori, entrambi fondati sul maggior valore biologico della donna, e quindi sulla superiore spendibilità dei maschi, che costituiscono una delle ragioni della nascita e dell’illimitata espansione del femminismo. 

Di fronte a una donna che affoga o che sia preda delle fiamme le altre femmine gridano aiuto, aiuto che ci si aspetta ragionevolmente sia prestato dagli uomini. Questi, di fronte alla possibilità di salvarla a costo di gravi rischi, possono anche titubare, ma alla fine, immancabilmente, si buttano tra le fiamme, si gettano nel lago, perché troppo grande, davvero insopportabile è la vergogna di ritrarsi di fronte ad un pericolo pur gravissimo ma che ha in palio la vita di una femmina. Indegno è poi, per sentimento di natura e per accentuazione di cultura, l’uomo che si salvi a spese di una donna, fatto che dovrà nascondere come un’onta per tutta la vita. La Cavalleria maschile è quel grande onore che la cultura occidentale ha costruito, sui fondamenti della predisposizione naturale, a vantaggio delle donne e che si esprime anche in gesti minuti e quotidiani, ma che opera su scala immensa, invisibile e negletta, in tutti gli ambiti della vita associata. Per essa gli uomini si assumono i rischi per la salute e la vita, quelli penali e quelli civili, essa li costringe all’azione non appena vedano e sentano le donne in difficoltà ed in pericolo, non appena il grido di aiuto giunga loro dalle labbra di quella che, filogeneticamente, è la sola ragione della loro esistenza, la garanzia della sopravvivenza della famiglia, della comunità, della specie. 

Un richiamo irresistibile, una voce invincibile li forza a rinunciare a qualcosa di sé, o direttamente alla vita, di fronte al grido di aiuto femminile. E cos’altro è la GNF se non l’immenso disperato grido di dolore della donna occidentale sopravvissuta a secoli di tragedie, scampata a millenni di orrori ma non ancora approdata al porto della salvezza? Un lago immenso di discriminazioni, di iniquità, di intimidazioni e di violenze, un elenco senza fine di umiliazioni, di denigrazioni ed offese, di insulti e minacce con l’imposizione di vincoli, controlli, impedimenti, con la pratica dello sfruttamento e della sottomissione, con la politica dell’esproprio e della repressione. Un’intera era segnata dalla sopraffazione, dalla volontà di dominio e di annichilimento, l’era dell’odio e della violenza. Questa è la storia del rapporto tra i Generi, la storia dell’umanità dominata dai maschi. Quello delle donne è in verità un male senza fine, infatti, nonostante l’azione di autodifesa femminile e le conquiste femministe, la loro condizione è migliorata di poco restando da spiegare perché ancor oggi “…continuino ad essere asservite e a considerare l’asservimento come una condizione desiderabile…”, emblema di uno stato di cose che, per certi aspetti, è persino peggiorato: “Non è cambiato niente. Anzi, molto spesso è andata ancora peggio”.24 E’ da questo oceano di male, nel quale sta affogando, che sale il grido di aiuto della donna occidentale di fronte al quale le forze profonde della pulsione naturale e dell’ethos cavalleresco spingono gli uomini al soccorso, a retrocedere ogni giorno, a rinnegare i propri istinti e la propria volontà, non che a collocare, anzi a togliere dalla bilancia dei valori il proprio bene, a cancellare per primi i titoli delle loro prerogative, a denunciare se stessi. Un correre generosamente senza calcoli, un cedere senza fine. Effetto Titanic, esito di una strategia mirabile per perfezione che non poteva in alcun modo essere studiata a tavolino, una stupefacente manifestazione del genio femminile. La Grande Narrazione Femminista.

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