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2.3.8 Contraccettivi

La scienza - in quanto scienza maschile - è accusata da quarant’anni di aver studiato per prima la pillola femminile anziché quella maschile con lo scopo evidente di togliere ogni responsabilità ai maschi lasciando tutto l’onere della prevenzione sulle spalle delle femmine, riproponendo l’antico principio secondo cui la gravidanza è un problema che devono risolvere da sole, agli uomini interessando solo il piacere e non il dovere. Il fatto che in tal modo gli uomini abbiano lasciato alle donne il potere di decidere della paternità consegnandosi al loro arbitrio, che esse abbiano acquisito un potere autocratico e che si trovino nella possibilità di imporre paternità non volute e addirittura di ingannarli (come non raramente accade) e di gestire - insieme al loro utero - anche la vita degli uomini, questo non viene mai preso in considerazione, non viene né denunciato né visto.

La pillola femminile, come è ovvio, non solo rende libere le donne di decidere della loro maternità, ma dà ad esse anche il potere di decidere della paternità. E’ troppo facile immaginare cosa sarebbe accaduto nel caso in cui gli uomini avessero inventato per prima la pillola maschile con il conseguente potere di decidere per entrambi, di riservarsi il “controllo sull’utero”, benché in questo caso le donne avrebbero avuto ben poco da temere “inganni” maschili. Anche qui le osservazioni relative alle diverse difficoltà scientifiche tra controllare il periodico ciclo femminile a fronte della permanente produzione gametica maschile non hanno mai avuto alcun rilievo e sono sempre state denunciate come del tutto inconsistenti.
Non il potere sulla generazione di nuove vite, non il controllo su quella dei maschi, non la libertà di scegliere offerta alle donne dalla pillola, ma l’onere, la responsabilità, l’impegno. Non un regalo che la scienza (maschile?!) ha fatto a tutti e soprattutto alle donne (se è vero che la maternità casuale era un peso solo per esse), ma uno strumento di delega, un comodo lavarsi le mani. L’irresponsabilità in campo contraccettivo è da sempre uno dei randelli usati contro i maschi: “Tutto l’onere della prevenzione ricade sulle donne!”, verità impossibile da smentire fino a quando si scopre, stupefatti, che la contraccezione gestita dalle donne ancor oggi non ha raggiunto quella da sempre a carico degli uomini (46,7 contro 53,3%).i Ma anche l’uso di anticoncezionali da parte di questi deve essere condannato: “Il preservativo rappresenta una forma di potere dell’uomo sulla donna: è stato congegnato per essere usato dal maschio il quale può decidere quando, come e se usarlo. E la donna si trova spesso a sottostare al desiderio del ragazzo”.ii Pillola, spirale e diaframma congegnati per le donne sono il fondamento di un onere, il preservativo è strumento di potere. Non vi è eccezione a questo eterno tradimento delle proprie stesse affermazioni giacché in una guerra etica la parola data non ha alcun valore e la verità non è che uno strumento.

i Dati dettagliati alla nota n. Errore: sorgente del riferimento non trovata.
ii Il potere tra i sessi, conferenza di Adriana Cavarero ne “Il Grillo” 10.11.1998 nel web il 18.11.2002, intervento da lei condiviso.

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