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3.9 IL POTERE ORIGINARIO

Al di là e prima delle forze e delle dinamiche osservate, nelle profondità più remote della psicologia collettiva giace una forza originaria e primordiale, un potere ancestrale del quale ciò che sta accadendo è espressione. A questa potenza incoercibile è stato assegnato il nome di Grande Madre, autogena e indefettibile signora della vita e della morte, nido delle forme viventi, grembo da cui tutto proviene. E’ l’archetipo fondamentale dell’inconscio collettivo, Terra che genera e che accoglie senza fine le sue creature, Uroboros autosufficiente eternamente preesistente alla sessualizzazione dei viventi, Materia che sempre contende il primato a quello Spirito che faticosamente solleva in forme transitorie ed effimere quel che da lei viene e a lei ritorna.

Quello è il centro di gravità verso cui tutto si volge vincolato da una forza onnicomprensiva e pervadente per proteggere gli uomini dalla quale le culture del mondo, in mille modi diversi e sotto le più disparate forme, non hanno rinvenuto altro schermo che la distanza intesa sotto tutte le prospettive e le dimensioni possibili. Questo potere giace nel cuore stesso degli uomini ed è la vera potenza invisibile contro la quale, al prezzo della Colpa originaria,i devono combattere ancora una volta perché il rapporto tra questa Generatrice e le sue creature è un impasto irresolvibile di amore e di odio: procura le ali e vieta di volare. Di questa forza e delle sue proiezioni non ci siamo occupati; il suo peso nel conflitto dei sessi è inversamente proporzionale allo spazio dedicatole. E’ questa la Grande Signora “Che Tutto Comprende e Tutto Governa”.

i E. Neumann, La grande madre, op. cit, p. 119.

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