Top Slide Menu

3.5.8 Aristocrazia

Se l’esercizio di un diritto delle donne che procuri offesa agli uomini fosse vietato ne seguirebbe un limite alla loro libertà, alla loro autodeterminazione, come distinguere allora una tale condizione da quella del passato in cui gli uomini dicevano ad esse come dovevano comportarsi? La culturalità della costituzione psicoemotiva maschile e perciò, implicitamente anche di quella femminile, non impedisce che questa rimanga e sempre più divenga il termine di riferimento dei giudizi sul comportamento degli uomini, al punto che questi hanno già interiorizzato l’idea che il vissuto femminile è il santuario intangibile della morale e della legge. 

Un uomo portato in tribunale con l’accusa di molestie non riesce nemmeno a pensare di difendersi affermando che come è vero che il suo comportamento può essere assegnato alla sua educazione anche e per lo stesso motivo la percezione che la donna ha avuto dei suoi gesti dipende interamente dalla cultura, egli non può dire, perché non riesce nemmeno a pensarlo, che se essa ne avesse dato una diversa interpretazione non si sarebbe trattato di molestie. Una simile dichiarazione suonerebbe persino oltraggiosa eppure egli non farebbe altro che applicare al mondo femminile quella regola che gli viene imposta nel giudicare il suo, rovesciamento che suona però insolente e scandaloso come se il centro di valutazione del bene e del male risiedesse nel sentire femminile. Gli uomini di oggi si giudicano secondo il metro rosa, l’autoreferenzialità femminile è il codice universale. Il Dogma Centrale è dunque doppiamente utile, da una parte perché demolisce l’uso ideologico conservator-reazionario del concetto di ‘natura umana’, dall’altra perché garantisce la liceità dell’azzeramento del racconto maschile. Gli uomini però non ne vedono la strumentalità e tentano di falsificarlo credendo che, per difendere ciò che sono e provano, debbano fondarsi sulla Natura, dimostrando con ciò di aver accettato l’imposizione femminista secondo cui essi devono fornire le prove scientifiche dell’esistenza di quei sentimenti e di quelle esigenze di cui chiedono il rispetto, prove mai sufficienti e mai adeguate che le donne esigono e che, dal canto loro, non hanno alcun bisogno di fornire. Gli uomini tentano di giustificarsi come fa chiunque stia in basso in qualsiasi gerarchia perché chi sta in alto ed è libero non si giustifica ma semplicemente pone i suoi valori. Quel che fanno le donne, quel che è proprio di ogni aristocrazia.

0 commenti:

Posta un commento

I messaggi anonimi non verranno pubblicati.
Inserire Nome nell'apposito campo