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4.2b.2 Controeffetto Titanic

Partendo dal presupposto che la GNF sia un racconto che mira alla verità ma che talvolta risulta sbagliato e parziale, gli uomini intervengono per correggerne i dati ed aggiustarne l’interpretazione adottando quelle strategie di autodifesa delle quali abbiamo ragionato all’inizio del lavoro e che hanno come unico effetto quello di accreditare quel racconto e di riconfermare la loro condizione di subordinazione morale. L’altra tattica si fonda sulla presunzione che agli occhi (e cioè nel cuore) delle donne la sofferenza maschile produca gli stessi effetti di quella femminile nei loro confronti. In tal modo, senza avvedersene, danno per vero quel che proclamano falso e cioè che femmine e maschi siano uguali e che rispondano nello stesso modo alle azioni ed alle parole che provengono dall’altro Genere, come se di fronte ad un uomo che affogando grida ‘aiuto’ le donne fossero spinte a muoversi quanto gli uomini nel caso contrario, presumono che esista un effetto Titanic alla rovescia. Nella primavera del Duemila una ragazza ha perso la vita nel tentativo di salvare un cane caduto nel fiume Sacro che attraversa questa cittadina del Nordest; non c’è memoria di alcuna donna morta per salvare un uomo. 

Questo fatto va inteso nel solo modo sensato, qui non c’entrano né generosità né egoismo ma il diverso valore biologico dell’una e dell’altro, esaltato, nel caso maschile, da quella Cavalleria che non ha mai riguardato le donne. Nondimeno l’azione degli uomini mira a raccontare la loro esperienza in modo tale da impegnare su di essa il genere femminile, come se fosse possibile che una femmina perda la vita per salvare un maschio. 

Queste stesse pagine possono facilmente essere lette come un tentativo che va nella stessa direzione. Gli uomini incominciano a raccontare la loro storia descrivendo una condizione drammatica ed angosciante con lo scopo di modificare l’atteggiamento femminile nei loro confronti. Si atteggiano a vittime (furbescamente senza usare mai questa parola) costruendo un racconto speculare alla GNF, un’azione simmetrica a quella femminista goffamente camuffata. Ipotesi ingenua e puerile perché una simile strategia non può produrre effetti giacché l’ordine della Natura, ben prima dell’ideologia femminista, vieta alle donne di agire per salvare gli uomini, di mettere a repentaglio la propria posizione nel mondo per correre in soccorso di questo strumento spendibile. Le lacrime degli uomini non suscitano alcun controeffetto Titanic.

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