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3.2c.9 Erosione e distruzione del Senso

La distruzione del valore di una persona, di una categoria sociale, di un intero Genere non richiede che quell’ “Inutili, siete inutili!” venga urlato in faccia, è sufficiente colpire progressivamente ad una ad una le sue qualità, le sue attitudini, insinuare per anni che questa è vana, quella superflua, quest’altra accessoria, quell’altra anacronistica. Per far avvizzire una pianta non è necessario tagliarne di netto il tronco è più conveniente reciderne progressivamente le radici. Non l’abbattimento, l’erosione. L’inutilità definitiva dei maschi non è sin qui stata gridata nelle piazze né ha costituito ancora il titolo di un qualche seminario, nondimeno viene suggerita in una gran quantità di modi e sussurrata attraverso quel discorso indiretto ed allusivo che rappresenta una qualità specifica del femminile. Talvolta però si manifesta apertamente nel titolo di un giornale o di una trasmissione televisiva antimaschilei o esce limpida come incontrollata polla dalle profondità del cuore: “Ti sei accorto, Ermes, che siete diventati inutili?” disse ad un mio amico una compagna di sci nella sosta di una discesa.ii Ammirevole tempismo: quando meno te lo aspetti e da chi meno sospetteresti ecco arrivare la stilettata come se di fronte all’incanto delle Dolomiti di Sesto quella donna avesse allungato le mani su una di quelle guglie e l’avesse conficcata nel corpo (nell’anima) di quest’uomo colto senz’armi e senza scudo. Milioni di imboscate come questa produrranno il loro effetto. Mine antiuomo per la pulizia etica antimaschile. Mine invisibili e sangue invisibile: il male è fatto, l’innocenza è salva.

i “Rai 3”, 18.06.2002.
ii Ermes Viel, comunicazione personale.

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