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1.3.5 Obiettivi della GNF

La condanna della storia contenuta nella GNF, al tempo stesso universale e capillare, ricalca quella marxista contro l’universo borghese e consente al femminismo di fondare un nuovo modello interpretativo del mondo individuando nel genere femminile un nuovo depositario del giusto e del vero. Si danno ora due forme di conoscenza e di morale, una maschile, i cui esiti sono raccontati dalla storia dell’Occidente, storia dell’errore e del male connessa con l’assoggettamento femminile, ed una femminista che, per essere di genere diverso/opposto, è una promessa di verità e di bene per tutti. Questo futuro deve essere e sarà radicalmente diverso, infatti la storia in quanto “...dominata dalla logica del potere è giunta al capolinea”.

E’ appunto questo l’obiettivo del femminismo, l’attiva promozione di una conversione sociale da ottenersi attraverso la modificazione del modo con cui i maschi stanno nel mondo, dei loro sentimenti e quindi dei loro valori, in una parola della loro interiorità, fatto che esige la loro autocondanna morale, programma esplicito e dichiarato, ancorché presentato con un linguaggio obliquo e talvolta indiretto. Nessuno si aspetterà che qualche femminista dica: “Venite qua maschietti, ché adesso vi convertiamo noi!”. L’utilità ai fini persuasivi della partizione netta, del fossato incolmabile da tracciare tra il mondo del noi e quello degli altri richiede che la diversità segnata tra i due sia la più radicale possibile e riguardi tutto lo spettro dei valori e della conoscenza dei fatti. In questo caso non solo la necessità sociologica ma anche la coerenza logica esige che il femminismo dichiari l’originaria innocenza storica delle donne, la storia infatti, come stupro universale, non ammette che si possa assegnare al genere femminile alcuna responsabilità morale, al contrario, su questo fondamento si radica l’innocenza originaria femminile quale esito del martirio storico subìto.

Correlativamente è stabilita la colpevolezza degli uomini chiamati a riconoscere che i loro valori sono intrinsecamente disvalori e che una sola strada si apre per essi, quella della conversione. Posto di fronte alla storia come distruzione da parte maschile di quella Civiltà che è stata ininterrottamente ricostruita dalle donne, il genere maschile è ora di fronte alla propria responsabilità e perciò alla propria colpa e quindi al proprio debito.

Con la colpa (esito della colpevolizzazione) è individuato il primo degli strumenti con i quali le donne occidentali stanno combattendo la loro battaglia, a questa si aggiunge il disonore riversato contro gli uomini attraverso l’irrisione, la denigrazione e il disprezzo del mondo maschile e di tutto ciò che ad esso afferisce. A ciò si somma la loro svalutazione attraverso la condanna delle loro opere ed il proclama della loro raggiunta inutilità economica e riproduttiva. Viene poi la paura, l’intimidazione permanente costruita attraverso l’abolizione di ogni confine tra il lecito e l’illecito nelle relazioni tra i sessi e con l’assegnazione all’area sessuale di ogni affezione che le colpisca ed il consolidato diritto di stabilire arbitrariamente e di volta in volta cosa siano discriminazioni, maltrattamenti, offese, molestie e stupri. Si aggiunge ancora l’imposizione del silenzio, la censura di ogni parola maschile ottenuta attraverso la falsificazione del racconto degli uomini. All’insieme di questi strumenti è stato assegnato, nei paesi anglosassoni, il nome di male-bashing, pestaggio morale antimaschile, distruzione interiore degli uomini. Questi sono poi stati espropriati del ruolo paterno attraverso l’imposizione e la sottrazione arbitraria della paternità attuabili in ogni momento e in tutte le forme. Infine, l’universo simbolico maschile è stato aggredito e distrutto, tutti i suoi elementi sono stati abbattuti o caricati di significati negativi a cominciare dal Fallo. Questi sono gli strumenti con i quali le donne occidentali, e per esse il femminismo, hanno conquistato il potere di decidere cosa sia bene e cosa sia male per tutti, il potere in Etosfera. Colpa, vergogna, Insenso, paura, esproprio, silenzio e deserto simbolico, sono queste le forze, le dinamiche e i temi dei quali ci occupiamo.

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