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1.3. La Grande Narrazione Femminista

Dentro quei grandi sistemi simbolici che sono le Civiltà si possono sviluppare, come rami da un tronco, dei racconti che, pur derivando dai primi, esprimono la volontà collettiva di orientarsi verso un altro quadrante del possibile, nuove diramazioni che esplorano un altro settore dello spazio etico disponibile orientate in una direzione nuova, del tutto o in parte, e che hanno avuto il nome di Grandi Narrazioni. Il marxismo-leninismo è stato una di queste. Figlio della civiltà ebreo-cristiana occidentale, i cui valori ha in parte negato, in parte esaltato, in parte modificato, ha rappresentato per quasi un secolo la Grande Narrazione del proletariato, occidentale prima e mondiale poi. Voleva essere e si presentava come la spiegazione finale di tutta la storia, del cosmo e del mondo, intendeva riassegnare i valori a tutte le cose del Cielo, negato, e della Terra. Con una potenza travolgente mosse gli uomini all’azione estendendosi su mezzo mondo, dando ragione di vita e di lotta, Senso e speranza ad un paio di miliardi di persone. Definì quasi ogni cosa esistente, ogni branca della scienza, ogni aspetto della vita sociale, ogni movimento della storia. Anche la problematica del rapporto tra i sessi, unificata sotto l’espressione ‘questione femminile’, venne esaminata, chiarita e risolta. Come il marxismo-leninismo fu la Grande Narrazione del proletariato così il femminismo è la Grande Narrazione delle donne occidentali che si va progressivamente mondializzando, ad imitazione e, di fatto, in sostituzione del primo.

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