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1.2.2. Etosfera

Si può assegnare a questa dimensione invisibile, nella quale si combatte la guerra dei sessi, il nome di Etosfera, lo spazio del bene e del male. Fu Teilhard de Chardin ad adottare il termine gemello, Noosfera, immagine centrale della sua filosofia, nella quale incluse sia la dimensione della conoscenza che quella dei valori intendendo che entrambe evolvano contestualmente verso quel perfezionamento che porterà il Cosmo al Punto Omega, compimento del mondo e realizzazione della Creazione. Anche qui si impiegherà quel termine ma con accezione assai più ristretta e senza i risvolti metafisici che quell’uomo, confortato dalla Fede, vi associò.3 Noosfera, per come la intendiamo in queste pagine, è la dimensione della conoscenza e sta in contrapposizione ad Etosfera che è lo spazio dei valori, il luogo del bene del male, la dimensione del Senso. Due dimensioni diverse tra loro, in contrapposizione e al tempo stesso in relazione attiva che vivono ed evolvono tra il conflitto e la simbiosi. Due spazi nei quali si muovono gli esseri umani e che, insieme, formano il tutto della loro vita. 

Pochi credono all’esistenza di Noosfera nei termini intesi da quel filosofo mentre non vi è alcuna difficoltà nel riconoscere che esistono due versanti dell’esperienza umana, quello della conoscenza e quello dei valori, individuati ora da questi nomi. Sin qui non avremmo detto nulla di speciale se non avessimo ipotizzato, dentro Etosfera, l’azione di forze di tale potenza da esser capaci di governare coloro che governano, di guidare coloro che guidano, di esercitare un potere in grado di sottomettere i potenti e di trasformare in suoi strumenti quelli che a noi tutti sembrano da sempre i veri poteri: la spada, la borsa, la poltrona e il libro. 

Non stiamo dicendo cosa da poco perché siamo in qualche modo tutti materialisti ora e pensiamo che sia il potere materiale e visibile quello che determina ogni cosa. La conquista del potere visibile è sempre la premessa per la realizzazione dei nostri progetti politici, per la trasformazione della società secondo i nostri intenti e infatti quella tra le classi sociali è stata ed è una lotta per il potere politico, economico e istituzionale. Riteniamo poi responsabili dell’andamento della società - nel bene e nel male - proprio coloro che siedono sulle poltrone, che votano le leggi, che tengono nelle loro mani le armi, la ricchezza, la conoscenza; sono questi i responsabili dell’andamento del mondo, e se non loro, chi altri? Ora, tutti questi poteri sono da sempre in mani maschili. Diviso il mondo tra Noosfera ed Etosfera non è agevole pensare che la seconda sia il territorio dove agiscono le forze che muovono ogni cosa, dove di esercita un potere che governa tutti gli altri. 

Eppure, senza il potere del denaro (borsa), senza quello delle armi (spada) senza potere politico e istituzionale (poltrona), senza prestanza fisica, senza partiti, senza sindacati, senza scioperi, senza fucili, le donne hanno cambiato l’Occidente e si apprestano, in quella che è stata definita ‘globalizzazione buona’, a cambiare tutto il mondo. Cambiare il mondo senza avere alcun potere è una pretesa più che velleitaria, ridicola, certo votata al fallimento, eppure che questo in parte sia già accaduto è fuori di dubbio perché ognuno lo vede, il femminismo stesso lo dichiara e di ciò, comprensibilmente e con fondate ragioni, si vanta e si gloria. Etosfera esiste. 

Questa dimensione etica non è però il luogo in cui si sviluppa il solo conflitto tra i Generi ma in cui si definiscono tutte le relazioni tra gruppi ed individui. Ecco un caso storico persino troppo esemplare. Russia 1917, milioni di persone sono disposte a combattere, a sopportare ogni sorta di sacrifici e a morire per una causa, per fondare un sistema immaginato. Ciò che le guida è una tavola dei valori, un progetto del mondo, un ‘dover essere’ per il quale vale la pena vivere e morire. Unione Sovietica 1991: nessuno si mette in moto né è disposto a fare alcunché per difendere il sistema esistente che pure, in quanto tale, ha - avrebbe - il potere di far morire chiunque a propria difesa; ciononostante non riesce a difendersi ed evapora senza combattere. Eppure è in possesso di tutto il potere inteso nel senso ordinario: tutta la polizia, tutta la finanza, tutta la proprietà, tutti i mezzi di informazione, tutta l’istruzione, tutta l’economia, l’esercito. Non esiste alcun contropotere visibile che lo faccia crollare, nondimeno crolla. Ma cos’è che crolla? Non l’esercito, non il KGB. Quanto all’economia, negli anni Trenta la situazione era incomparabilmente peggiore, c’era la fame, eppure il sistema non ne risentì, al contrario, si rafforzò mentre ora va in rovina come se uscisse sconfitto dalla III Guerra Mondiale. Ma la III Guerra Mondiale non c’è stata, tutto è accaduto ‘come se’: come se un potere invisibile e inafferrabile avesse disarmato un sistema, armatissimo e potentissimo certamente, ma non abbastanza da resistergli; come se quel gigantesco Leviatano fosse rimasto senza orientamento, senza direzione, senza scopo; come se i suoi nemici avessero creato e sparso nei cieli dell’URSS un ‘bacillo della conversione’; come se il sistema fosse in realtà strumento di qualcos’altro ed usasse i suoi poteri (spada, borsa, ...) per realizzare i fini di quel ‘Qualcos’altro’ che ora non c’è più; come se esistessero due ordini di potere, uno sovraordinato all’altro. 

L’URSS finisce perché è finito un sistema etico, un progetto di ‘dover essere’ collettivo, un ordine morale. Un piano di futuro, un’idea forza, un programma di vita sono morti, una tavola dei valori è andata in frantumi e la sua spada si è fermata. Quella spada, che era strumento di un sistema, ora, improvvisamente, lo diventa di un altro, tanto che non è necessario cambiare né la spada né gli “uomini al potere”. Le medesime persone sono diventate strumento di un altro ordine morale (o altrettanto immorale, se vogliamo), come se si fossero “convertite”. Si sono convertite. Tutto è accaduto come se esistessero due poteri di diverso rango; il primo è quello che assegna i valori, ne scrive la tavola e stabilisce in ultima istanza che cosa sia bene e che cosa sia male, l’altro, quello che chiamiamo “il potere”, è di secondo ordine, strumento del primo. Non c’è altra spiegazione. Etosfera è lo spazio in cui tutto ciò è avvenuto, così come il luogo nel quale si combatte la guerra dei sessi.

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