Top Slide Menu

3.4.6 L'Altro inesistente

Le donne, si sa, si recano sui luoghi di lavoro vestite come ad esse pare meglio e gli effetti che il loro abbigliamento ha sugli uomini è cosa che le riguarda se e nella misura in cui esse stesse decidono. Molte di esse tengono ancora conto in qualche misura di questi effetti ma se anche ne prescindessero del tutto non esiste uomo che sia titolato a fare la benché minima osservazione. Gli piaccia o gli dispiaccia ciò è del tutto indifferente perché il disagio che egli può provare è un problema che riguarda lui stesso e non è ammissibile che a causa di un male che egli prova (o asserisce di provare) ne resti condizionato il comportamento femminile. Il fatto di essere catturato dalle curve e dalla pelle delle colleghe può risultargli piacevole ma se anche lo trovasse del tutto intollerabile non potrebbe fare altro che subire e tacere. Il valore dei disagi e delle sofferenze maschili eventualmente prodotte dal comportamento femminile è tale che se ne può prescindere totalmente, è nullo. La risposta che il femminismo ha messo nel cuore e sulla bocca delle donne occidentali di fronte ad eventuali rimostranze maschili è che esse hanno il diritto di andare vestite come meglio credono perché è finita per sempre l’era in cui i maschi potevano dir loro come debbano comportarsi. Quando ci si può comportare come se l’Altro non esistesse è perché ha già smesso di esistere nella sola dimensione che conti: quella del valore.

0 commenti:

Posta un commento

I messaggi anonimi non verranno pubblicati.
Inserire Nome nell'apposito campo