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3.3.8 Il ritorno del peccato

L’effetto, ossia lo scopo inconscio di una simile progressione, non può consistere nel mandare tutti gli uomini in prigione perché i maschi tra le sbarre per accuse di stupro deoggettivizzato, postdatato e ricostruito solo in un lontano futuro potranno diventare molti. Lo scopo indicibile, l’obiettivo vero si manifesta nell’effetto e questo consiste nell’intimidazione degli uomini, nella costituzione di una condizione di dipendenza morale radicale che li costringa a valutare se stessi in relazione ai giudizi femminili mai predeterminati, a condannarsi se Lei li condanna e ad assolversi se Lei li assolve, a dipendere dal suo giudizio, a piegare la testa, a sottomettersi psicoemotivamente, a pre condannarsi perché sono già pre giudicati, sino al punto, se fosse possibile, di schiacciarne il diritto morale all’esistenza attraverso la costituzione del Nuovo Ordine Morale: l’impero della Colpa, della vergogna e della paura. E’ vero che non solo lo stupro, ma anche l’offesa, il maltrattamento, la molestia sono oggi senza definizione in quanto lo diventano dopo, e solamente dopo, che la donna, secondo il suo successivo sentire, li avrà rubricati come tali. Ogni relazione, ogni forma di contatto fisico o verbale è ora sub judice, strumento di intimidazione e di ricatto. 

Usciti dall’era nella quale tutto ciò che si riferiva al sesso era considerato sporco e sul quale incombeva la minaccia del peccato (contro Dio), insensibilmente ma progressivamente una nuova epoca si è aperta nella quale il dubbio di una nuova macchia, l’ombra di un nuovo sospetto si stende inquietante nel cielo degli affetti e dei sentimenti. In questa evoluzione l’incontro fisico (la celebrata fusione) non poteva non diventare, attraverso l’insinuazione più tragica, il dubbio più infamante, una delle più acuminate armi di questo conflitto, strumento di ultimo ricatto e di sottomissione, spada brandita per incutere il sospetto finale sulla natura del sentire degli uomini, per distruggerne l’unità dei sentimenti e la certezza della dignità delle passioni, per spingerli in basso, sempre più in basso sino a quando sentiranno che l’erezione in se stessa (il gesto della Vita) è oltraggiosa e violenta, ed infine, come già fu gridato, che ogni coito è uno stupro. Sino al giorno in cui, come un solitario, anonimo filosofo ha intuito,i si vergogneranno di espellere con forza dai loro lombi il seme della vita. Il regno della Colpa, della vergogna, della paura.

i Riccardo Burgio, comunicazione personale.

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