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4.2b.6 Inaudita Cavalleria

L’esistenza del Cavalierato femminile sarebbe cosa utilissima per gli uomini e dannosa (benché onorevole) per le donne e perciò vale la pena di considerare se e come un simile istituto morale possa essere creato sia pur a lungo termine. Il solo modo per costruire nuove forme di onore - e quindi di disonore - consiste nell’ammirare e nel lodare un certo tipo di comportamento e nel disprezzarne il simmetrico per un adeguato numero di anni, per alcune generazioni, agendo (se possibile) su quei sentimenti che già esistono nella società ed esaltandone il peso in una direzione o nell’altra. 

L’onore della Cavalleria non consiste nel tenere aperta la porta a qualcuno ma nel rispettare quella regola biologico-culturale che impone al forte di non colpire il debole e all’armato di non ferire l’inerme.i Cavaliere è colui che paga un prezzo che potrebbe non pagare, rinuncia a ciò che potrebbe afferrare e vigila in ogni istante su se stesso (sulla sua forza) affinché questa non procuri danni se non ai maramaldi. Ora, sono le precondizioni filogenetiche con le loro implicazioni psicologiche ad impedire la nascita del Cavalierato femminile. Cavaliere è colui che antepone ai propri gli interessi altrui, alla propria vita quella di un altro nel pieno rispetto di una qualche idealità e solamente coloro per i quali il corpo è uno strumento possono spendersi per una idealità e diventare Cavalieri, ma la natura ha posto il corpo femminile quale primo valore per entrambi e in tal modo la medesima causa che sta all’origine di quella maschile impedisce la nascita di quella femminile. 

La nascita del Cavalierato femminile sarebbe davvero ciò di cui gli uomini hanno bisogno, un dono immenso che le donne potrebbero fare a quelli e a se stesse perché le eleverebbe al più alto rango morale pensabile ma la natura e la nuova ideologia rendono questo avvenimento impossibile. Costituire la vergogna della maramalderia femminile è dunque ipotesi priva di fondamento e ogni tentativo maschile in tal senso ingenuo e puerile. Del resto, se il nuovo potere delle donne includesse anche il dovere del fair play e della lealtà cavalleresca ne avremmo scorto le prime avvisaglie. Non si vede d’intorno alcunché di simile.

i La cavalleria è rinvenibile in natura solamente all’interno di una data specie e tra i seguenti componenti: maschi vs. femmine e piccoli, femmine vs. piccoli. Esistono poi forme di cavalleria verso gli individui ammalati e/o feriti (cfr. F. de Waal, Naturalmente buoni, op. cit., p. 62). La funzione di questa acquisizione filogenetica (peraltro raramente perfetta) è palese.

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