Top Slide Menu

2.6.1 Imputazione del divorzio

La Cassazione sentenzia che il marito è colpevole di aver fatto mancare le “coccole” alla moglie incinta venendo così meno ad un dovere coniugale importante “soprattutto in un momento piuttosto delicato anche sotto il profilo psicologico qual è l’inizio della gravidanza”, il rapporto entra in crisi e lei torna dai suoi. La rottura è dunque imputata all’uomo e da questo nasce il diritto della moglie all’assegno di divorzio (oltre agli alimenti che le spettano comunque).i Ancora una volta la magistratura ha trovato un motivo per imputare il divorzio al marito. Questa necessità deriva dal fatto che sinora in Italia non è stato ancora istituzionalizzato il no-fault-divorce anglosassone che prevede comunque il diritto all’assegno a prescindere dalle responsabilità della rottura, mentre ormai è chiaro a tutti che detto assegno alla ex moglie deve essere sempre garantito. Non resta dunque che inventare, a carico di lui, capi di imputazione sempre più evanescenti, sempre più inverosimili e perciò stesso sempre più inattaccabili. 

Da tempo ormai tribunali, Cassazione e Corte Costituzionale sono diventati laboratori di psicologia dove ci si sbizzarrisce nei più incredibili contorsionismi verbali e si inventano le più stravaganti teorie scientifiche circa la gravità della condizione psicologica della donna in qualsiasi condizione si trovi. L’inizio della gravidanza è un momento particolare, i mesi intermedi sono un periodo difficile, quelli finali la parte peggiore. Vengono poi la depressione post-partum, il dramma di chi non riesce a restare incinta, la tragedia degli aborti spontanei, il trauma dell’aborto volontario. Tutte situazioni in relazione alle quali vengono subito messi in evidenza il disinteresse, la freddezza, l’estraneità e l’egoismo dei mariti, giocate direttamente in sede di divorzio per assegnarne la causa agli uomini e quindi portargli via anche quel che altrimenti non sarebbe possibile. Le interferenze della madre di lui nella vita domestica, il fatto che la sua igiene lasci a desiderare o che fumi in presenza dei bambini, l’eccesso di richieste sessuali o, a rovescio, la freddezza nei rapporti, rappresentano altrettanti motivi di imputazione del divorzio al marito. Anche l’eccesso di attenzioni e di coccole può risultare motivo di imputazione, non fosse altro perché, nell’universale crudezza maschile, esse suonano giustamente sospette. Dalla psicologia al portafogli.

i Cassazione, sentenza n. 14020/00. Cfr. “Il Gazzettino”, 26.10.2000, p. 9.

0 commenti:

Posta un commento

I messaggi anonimi non verranno pubblicati.
Inserire Nome nell'apposito campo