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3.2.1 Passato, Altrove, Attuale e futuro

Costruire un sistema di Senso, una Grande Narrazione nella quale il membro di una comunità trovi la forza di vivere, di fare e di soffrire, di spendersi e di rischiare, significa edificare una Galleria della Storia e collocarvi tutto ciò che serve a quel fine. Essere importanti, sapere che la nostra vita vale, che ciò che facciamo ha senso, esser certi di meritare di vivere, di avere la garanzia di valere, questo è il primo scopo di ogni GN; sapere che cosa fare e come farlo, saper scegliere come e dove impiegare le nostre risorse emotive, intellettuali e materiali, è il secondo. Ogni essere umano si trova in un punto di quella galleria, quel che vede e quel che sogna dipendono da ciò che è stato collocato in quella Esposizione Permanente dei fatti umani   del vero e del possibile   che è ogni GN. Essa contiene tutto: il Passato, l’Altrove (ogni luogo che non sia Occidente), l’Attuale (il nostro qui ed ora) e oltre a ciò il futuro, lo scenario del possibile, la fonte primaria di quel Senso che ci fa vivere ogni giorno. Nessun elemento di queste partizioni sfugge alla descrizione del mondo che la GNF produce, dalle cose grandi sino alle più piccole.
Se essere importanti è importante, decretare l’inutilità, la superfluità radicale e definitiva degli uomini deve costituire un’arma potentissima, una vera e propria arma finale capace, da sola, di annichilire l’intero Genere, quello che, per la GNF, altro non sarebbe che, con una piccola accentuazione, un’associazione a delinquere su scala planetaria. La distruzione del valore e dell’autovalore di un essere umano può essere ottenuta in vari modi e questo è uno dei più sicuri. Si sa che nei lager una delle tecniche adottate per demolire il valore degli internati davanti ai loro stessi occhi, per provocarne il tracollo morale attraverso l’autoridicolizzazione, consisteva nell’imporre delle attività palesemente inutili. In una guerra etica, quale è quella tra i sessi, non vi è ragione per non usare quest’arma.
Non si può conquistare il potere nella regione dell’etica senza procedere alla distruzione del valore morale dell’avversario e disarticolarne la forza psicologica, senza mostragli la vanità del suo agire e l’inutilità della sua esistenza, senza sottrargli ogni forma di Senso. Ora gli uomini hanno già oggi davanti agli occhi la loro inutilità economica e l’imminente superfluità riproduttiva, l’inservibilità sui due elementi portanti del rapporto che le donne, costrettevi, hanno sin qui instaurato con essi. Mentre i danni provocati dalla loro azione (la Storia) formano la base della colpevolizzazione universale che li colpisce, la dichiarazione di inutilità li rende vuoti e ridicoli ai loro stessi occhi e tenta di sottrarre ad essi, per quanto possibile, la ragione stessa del loro stare al mondo. E’ l’arma dell’Insenso.
Essere inutili è assai più grave che essere dannosi perché la distruzione è in ogni caso prova di esistenza attraverso la quale si entra comunque nel mondo, ci si rende presenti, ancorché riprovati e puniti, per questo chi non riesce a guadagnare in altro modo i suoi quindici minuti di notorietà cerca di procurarseli con qualche malefatta. Subire la riprovazione è preferibile al nulla, risultare fastidiosi meglio che essere ignorati, per questo, tra l’altro, i maschi adolescenti infastidiscono le loro coetanee e fanno ad esse ogni sorta di dispetti mentre queste non hanno bisogno di fare altrettanto. Esse sono già importanti, stanno già nella mente dei maschi e, alla bisogna, non hanno che da slacciare qualche bottone o sorridere un po’ più dolcemente. Sapere che la propria azione è vana ed inservibile, avere la certezza (o anche solo il sospetto) che ogni gesto è inutile rappresenta una tragedia per ogni essere umano ma si trasforma nella radicale fine del Senso per gli uomini i quali non possono trovare il valore in ciò che sono, nel loro corpo, ma esclusivamente in ciò che fanno. In questa diversità dunque risiede un altro potere, una spada annichilatrice, come ha ben visto Dostoevskij.
Sino a pochi decenni fa sarebbe stato inconcepibile sostenere l’inutilità degli uomini dal momento che il loro ruolo economico e riproduttivo era assolutamente indispensabile. Ma negli ultimi decenni tutto è radicalmente cambiato ed ora ripercorriamo i passaggi fondamentali che hanno portato al nuovo stato di cose.

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