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Ringraziamenti

Questo lavoro non sarebbe mai finito sulla carta se alcuni uomini non mi avessero sollecitato a porvi termine e a pubblicarlo. Hanno in tal modo lodato il vino prima di degustarlo, feconda lusinga che mi ha confortato e sostenuto in una fatica non trascurabile.
Prima di tutti ringrazio quei Grandi del passato che hanno illuminato con limpide (e amare) verità la dimensione umana, i più volte nominati Innominabili, altrettanti fari antinebbia, radar indispensabili per navigare nella foschia delle illusioni, nella nuvola dei miraggi.
Alla loro lucidità devo un’illuminazione terrena, lo spazio aperto da quell’appassionato disincanto che ha vigilato su questo lavoro come veglia sulla mia vita. La nostra gratitudine li rende immortali.
Sono in debito di riconoscenza poi con tutti coloro che nel passato e nel presente, in modi e forme diverse, talvolta a loro stessa insaputa, con la loro variegata presenza mi hanno confortato nella scelta scandalosa di occuparmi di questa parte del mondo. Tra i primissimi, e nell’ordine, Andrea Dal Santo, José Loureiro, John Letherman, Marco Faraci, Riccardo Burgio, Giuseppe Albertini e Rich Zubaty.
Con i temerari che hanno fondato con me l’associazione Uomini3000, Luigi e Massimo Pinazza ed Ermes Viel e coloro che (emuli di quelli) ne hanno raccolto, con diversa condivisione, il messaggio e il progetto e che hanno contribuito a questa prima pubblicazione. Tra gli altri, di nuovo Giuseppe Albertini e poi Guglielmo Alessio, Andrea Annibali, Gianni J. H. Ardini, Bruno Arduino, Andrea Bianchi, Francesco Bodini, Angelo Caro, Alfredo Cellich, Edoardo Cicchinelli, Fabio Conti, Lelio Dalconzo, Silvio Destro, Andrea Donini, Renato Dragonetti, Riccardo Esposito, Alberto Ferroni, Massimiliano Fiorin, Giovanni Frigo, Davide Gaeta, Gino Giampriamo, Francesco Gringeri, Matthaus Huber, Giacinto Lombardi, Dante Mancini, Francesco Mastrocinque, Federico Medici, Roberto Micarelli, Luigi Molena, Marco Proietti, Lorenzo Raveggi, Antonio Savi, Emanuele Terrasi, Andrea Toro, Sergio Valentini, Dario Venturi, Fabrizio Viola e Carlo Zijno.
Con gli uomini del primo nucleo dei Maschiselvatici che mi accolsero sopportando le mie divagazioni; tra gli altri, Cesare Brivio, Gabriele De Ritis, Michele De Toma, Armando Ermini, Paolo Ferliga, Paolo Marcon, Marcello Menna, Guido Moretti, Eugenio Pelizzari, Marcello Mauro Pelizzari, Renato Poli, Vittorio Restani, Claudio Risé, Roberto Romano, Maurizio Scaglia, Walter Spiller, Massimo Vagnarelli, Marcello Vanni, Rinaldo Vargas e Guido Venturini.
Con altri pionieri di pensieri trasgressivi quali Sandro Desantis, Mauro Fabris, Gianluca Rossi, Stefano Sabatini, Fabio Tasca e Luciano Zanello.
Grazie anche a coloro che, in disaccordo con me, mi hanno stimolato a considerarne le posizioni, tra i quali Beppino Di Puccio, Sandro Fogli, Gianni Orsini e Guido Piangatello.
Grazie a Piero Olivieri e a Paolo Pace di Ancoragenitori e al dr. Gaetano Giordano dello CSSAM di Roma e poi a Luca Bravi e a Leandro Iacobucci di Men Pride, Rimini.
Ringrazio anche coloro dei quali conosco il solo nick quali Alexlud, Almass90, Amavita, AManzocco, Blade333k, Beneleo2, Buddy83, cUncino, Dlorenzini, Egebbys, Rob2_2000, Siciliapa, Vama112, Zerocappa e Zimmermann.
A tutti costoro, e ad altri, devo il conforto dell’amicizia e della stima che mi accompagnano da anni in questa grande avventura della mente e del cuore. Devo una grande quantità di informazioni e di notizie, di indicazioni e di suggerimenti, di spunti e di ispirazioni. Devo un arricchimento intellettuale e morale che non può essere quantificato.
Ringrazio di nuovo il cortese Paolo Marcon che mi ha direttamente appoggiato nel lavoro e che ha ripercorso più volte le bozze suggerendomi senza indulgenze le parti da recidere. Ringrazio Pia Arboit che ha rivisto parte del testo con generosa attenzione e che spesso ha dialogato con me in questi anni con lucidità e partecipazione.
Dulcis in fundo - ed è davvero così - un grazie senza misura a Patrizia, compagna della mia vita, il cui contributo è stato profondo e decisivo. Per l’attenzione riposta nella molteplice rilettura del testo, per i suggerimenti e le indicazioni, per le osservazioni psicologiche e i rimandi bibliografici. Per la quotidiana conversazione su cause e conseguenze, motivi e risvolti dei fatti straordinari cui stiamo assistendo.
Per tutto questo ma soprattutto per la condivisione delle ragioni che mi hanno mosso verso il continente degli uomini, per aver alimentato senza riserve il flusso vitale con l’Altra metà della Terra in un rapporto limpido e felice senza il quale il cuore si ammala e le labbra, impastate, balbettano.
Attraverso donne come lei la luminosa Atena continua a votare a salvaguardia della coscienza.

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